19 Novembre 2014

In questi giorni si stanno recapitando le prime bollette relative alla TARI, la nuova imposta comunale che copre gli oneri derivanti dai servizi di igiene urbana. Non è mai molto piacevole pagare tasse, contrariamente a quanto sosteneva un ex ministro; ancora meno quando queste crescono.
Era noto a tutti che nel 2014 ci sarebbero stato un inevitabile aumento dei costi a carico delle famiglie e delle imprese (fortunatamente non in tutti i casi), incrementi che per alcune utenze sono stati piuttosto sensibili, ed ora, com'era prevedibile, si manifestano le prime reazioni. Riconosco che in un grave periodo di crisi economica come quello che stiamo attraversando, qualsiasi mia notazione può apparire superflua ed inutile ad attenuare il comprensibile disappunto dei miei concittadini.
Tuttavia ritengo che certe precisazioni sia opportuno farle.

Sono mesi che gli organi d'informazione riportano notizie di proteste generalizzate un po' ovunque a causa dei costi insostenibili raggiunti dai servizi di smaltimento dei rifiuti nei comuni italiani.
La ragione è semplice: il governo, con la “Legge di Stabilità” del 2013, ha reso obbligatorio un complesso sistema di tariffazione, che scarica interamente sui cittadini il 100% dei costi, penalizza le famiglie numerose e alcune tipologie di imprese e infine impedisce ai comuni una gestione contabile autonoma.
Un vincolo a cui ovviamente anche Assemini è sottoposta.

La responsabilità di questo aumento dei costi non è quindi da attribuire alle amministrazioni locali, ma al governo centrale e alle forze politiche che lo hanno sostenuto nel varo della citata Legge di Stabilità del 2013.

Nel nostro Comune la spesa per i servizi di igiene urbana è rimasta pressoché la stessa rispetto agli ultimi anni, quindi avremmo potuto applicare nel 2014 le stesse tariffe, ma questo ci è stato negato dalla legge.
Quello che è stato possibile fare, in un sistema di parametri imposto dalla norma, è stato fatto: infatti abbiamo optato per i coefficienti più equilibrati, altrimenti il salasso sarebbe stato ancora più grande.
L'anno scorso siamo riusciti a scongiurare gli aumenti, scegliendo di non abbandonare la TARSU, facendo risparmiare alla cittadinanza 364.608,00 €, ma da quest'anno il governo ha chiuso ogni possibilità.
Nella consapevolezza che il periodo sia difficile per tutti, questa Amministrazione ha poi deciso di non appesantire il carico fiscale, evitando il pagamento della TASI 2014, lasciando nelle tasche dei propri concittadini circa 1.000.000,00 di €., altrimenti oggi le imposte da pagare sarebbero state due e non una.

Io come Sindaco, e tutta l'Amministrazione Comunale, viviamo il contatto quotidiano coi problemi della cittadina, oppressa da una desolante situazione economica, il che ci porta ad impegnarci in un processo di contenimento e razionalizzazione dei costi.
Questo lavoro di riduzione della spesa troverà immediata applicazione nel prossimo appalto dei servizi di igiene urbana, che subiranno significativi cambiamenti rispetto agli attuali.
Non solo, già dal gennaio 2015, in attesa che questo entri a regime, applicheremo da subito un taglio alla spesa complessiva, riducendo alcuni dei servizi per un ammontare di 500 mila euro.
Ormai è evidente che, con una tariffa di incenerimento fra le più alte d'Italia, come quella applicata da Tecnocasic e le nuove norme di tariffazione imposte dallo Stato, ottimizzare i servizi e contenere gli aumenti diventano imperativi.
Questo è l'impegno dell'Amministrazione, a questo stiamo lavorando, nell'interesse di tutti.

 

Il Sindaco
Ing. Mario Puddu